Noè aveva un problema il legno, per affrontare traversate lunghe ed intrepide imprese, trovare delle essenze che gli assicurassero longevità ed eleganza, per essere riconoscibili in giro per il mondo. Una traversata cominciata nel 1870, agiato proprietario di una macina, Noè acquista il suo primo vigneto, la sua prima cantina, 50mq racconta Massimiliano.
Mio Nonno riservava al vino la cura e la tutela della tradizione per produrre un vino agile, versatile. Già produceva con le uve migliori un rosato con la lacrima del mosto fiore ed è andato avanti lasciando attraverso il figlio Salvatore un’azienda moderna ora nelle mani di noi nipoti Massimiliano e Marcello.
Stiamo parlando, della Cantina Apollonio ospite della delegazione Ais Murgia diretta da Enzo Carrasso nella sede di Casamassima (Ba).
Massimiliano Apollonio enologo, ci racconta la storia di questa cantina che produce ed esporta quasi la totalità delle 1.500.000bt prodotte. Negroamaro in primis e solo vigneti autoctoni fermentati ed affinati in legno, unicamente legno, lunghe macerazioni per estrarre tannini e colori, per affrontare la maggiore longevità possibile, di questi vini che fino a pochi anni fa erano indirizzati verso il Piemonte dei migliori Barolo.
Una serata ampia come il ventaglio elegante della terminologia del Dott. Giuseppe Bardassarre, ampia come l’emozione di ascoltarlo due volte nella stessa giornata, due ore prima mi interrogava per l’esame da Sommelier. Ampio come il sorriso di Massimiliano che nel racconto alterna episodi di un bambino cresciuto fra i “fanali” che hanno illumuminato la sua strada, i lampioni della cittadina dai “Diciotto Fanali” di cui ha dato nome al suo rosato più strano e premiato, devoto a San Giuseppe da Copertino protettore dei Piloti, al quale ogni studente leccese affida la tutela degli esami del giorno dopo e quindi al Santo, affida le etichette di Leverano Doc “Divoto”.
Legni diversi, prove, per dare dettagli e diversità ad un vitigno il negroamaro, che in casa Apollonio si esprime con qualità eccellente anche con un raro Passito. I Delfini sono in prima uscita ufficiale da Sommelier e cominciare con un’azienda che ha un approccio artistico alla produzione del vino, ci vede coinvolti ed a nostro agio.
Il Premio Apollonio appuntamento elegante per la città di Lecce, richiama ospiti e gente blasonata, per ricordare i genitori appassionati di teatro e arte. Più che un Enologo, sembra un Geppetto che con il legno plasma il suo bimbo, il suo Pinocchio di legno e vino.
Amicizia e simpatia sembrano essere qualità epidermiche, la generosità ed una visione da mecenate moderno, anche se alcolico, un progetto immortale. Dal tappo, al legno, dal vino non filtrato l’esperienza di quattro generazioni si leggono tutte ed il ruolo di Presidente di Assoenologi di Puglia, Basilicata e Calabria è un attribuzione di merito non casuale.
Delfini esaminati 🙂