Cibus 2016 – Parma

L’impatto è di quelli da Hub internazionale, parcheggi a perdita d’occhio e pettorine gialle degli steward come fossero margherite in una pianura. L’organizzazione si mostra semplice ed immediata e dopo appena mezz’ora siamo già nella bolgia del CIBUS. Un’esposizione sterminata, centinaia di banchi di assaggio e profumi che si incrociano per attirarti, agganciando l’amo al naso gourmet.

Il primo appuntamento è con la patatina cool dell’anno con lo Chef Cracco in spolvero, uno stand da divi del rock dove i gridolini delle fans surclassano i gemiti di gusto dei degustatori.

Cooking show doveroso con il vulcanico Peppe Zullo ed il suo piatto, che trasferisce fumante, la qualità della Puglia alla ribalta dei numerosissimi buyer. Peppe è una garanzia con il suo simple food , very smart.

Interessanti le cantine presenti anche in alternativa al Vinitaly ed una presenza poderosa di birre artigianali, da alternare ai meravigliosi prosciutti e parmigiani delle dop dell’Emilia Romagna.

Di gran qualità olii e aceti balsamici di frequente agghindati come in gioielleria.

Il salto nel cioccolato d’autore ed alla pasticceria suadente non lascia possibilità di resistenza.

Questa è la parte gratificante, ma i numeri e la realtà del mercato si snocciolano nei numerosi convegni che descrivono un mercato che tiene l’occupazione, soffre la crisi in termini anticiclici e si confronta con la globalizzazione sempre più spinta. Le aliquote iva che crescono, e continueranno a crescere, rappresentano un solco profondo nella possibilità di rilancio produttivo, di una qualità tutta italiana fatta di chicche sempre meno tutelate dall’Europa. Nei mercati però la retorica fa sprecare tempo ed i produttori italiani dati alla mano compensano alla grande, cercando spazi nei mercati emergenti che hanno dalla loro liquidità e curiosità per le produzioni di nicchia. I dati ricordano le priorità e le certezze dell’agroalimentare che dopo Expo a Milano, il Cibus di Parma vive con un successo senza precedenti.

Fuori dalla fiera e nella città di Parma, la strada dei sapori, il progetto del turismo del gusto per le vie ed i monumenti della città, che ha messo a dura prova le capacità ricettive di un’area vasta dell’Emilia.

Possiamo davvero dire che al Cibus si è avuta l’opportunità di assaggiare l’Italia e di questo noi Delfini ne abbiamo apprezzato le sfumature dalla Sicilia, delle radici genetiche di Tiziana, con lo Chef Marco Failla e la signorilità dello stellato d’Abruzzo Marcello Spadone con i suoi primi piatti, alla generosa Pianura Padana.

Un saluto agli stand degli amici di casa Puglia e Basilicata, operosi e gettonatissimi come meritano.

Delfini balsamici 🙂

Autore: Francesco Pignatelli

Di cultura Agronomica, Sommelier, Master in Viticoltura, Enologia e Marketing del Vino.Product Specialist in Nutrizione, Nefrologia, Anestesia e Rianimazione, Cardiologia.Natura, viaggi, sport, vino e nutraceutica sono la mia visione del benessere.Siamo quello che mangiamo, la convivialità apre la via ad amicizie e scoperte di valore. Leggere è un privilegio, l'opportunità di incontrare e comprendere il pensiero di ogni autore, l'infinito brusio di librerie e biblioteche sempre più digitali. Of Agronomic Culture, Sommelier, Masters in Viticulture, Wine and Wine Marketing.Product Specialist in Nutrition, Nephrology, Anesthesia and Intensive Care, Cardiology. Nature, travel, sports, wine and nutraceuticals are my vision of well-being. We are what we eat, conviviality opens the way to friendships and valuable discoveries. Reading is a privilege, the opportunity to meet and understand the thought of each author, the endless buzz of increasingly digital bookstores and libraries.

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