La sesta edizione di Cibo Nostrum parte da Zafferana Etnea e dalla spinta professionale dello Chef Seby Sorbello. Si danno appuntamento in questa piazza gli oltre cinquecento Chef in arrivo dalle varie unioni regionali per la prima foto di gruppo, il primo abbraccio collettivo ad aprire ufficialmente l’evento 2017 ora divenuto evento internazionale per Taormina nuova location.
Generosità o lungimiranza? Sulla scalinata di Piazza Roma si alternano il Sindaco, il Presidente FIC Rocco Pozzulo, Seby Sorbello e quanti hanno contribuito a questa edizione. Tutti sono chiaramente concordi che Zafferana ed il suo piccolo centro ha rappresentato l’epicentro di un fenomeno che a consuntivo ha incrementato i suoi numeri del 300%.
Un pomeriggio in cui si coglie tutta l’emozione di questa cittadina che accoglie i suoi ospiti con un aperitivo nel suo salotto migliore.
In serata presso i Giardini Naxsos la cena di benvenuto agli Chef, la Festa Siciliana.
Qui i partecipanti divengono sempre più numerosi ed il prato ammorbidisce il passo dei fortunati presenti che hanno l’opportunità di degustare i vini delle oltre 40 cantine etnee ed una cena con prelibatezze isolane. La temperatura calda al punto giusto, la compagnia fra Chef uniti da passione e professione.
L’atmosfera è di sereno successo, un po’ come lo stile sobrio, silenzioso ed efficace del Presidente Rocco Pozzulo e dei componenti del team direttivo, che curano con grande impegno ogni dettaglio, comunque migliorabile.
La serata scivola gradevole e veloce, una festa per prepararsi al gran lavoro del Convegno, alle selezioni della Nazionale Italiana Cuochi ed alla chermesse culinaria per la prima volta nel centro di Taormina. La quiete prima della battaglia.
Lunedì 11 Giugno Convegno: “Pesce Azzurro: Pesca sostenibile, cucina consapevole”
Il cuoco e la sua evoluzione etimologica a chef, induce responsabilità e competenze sempre maggiori per questi professionisti, un motore che genera PIL, ma che quotidianamente si confronta con l’acquisto delle materie prime ed ingredienti che dovranno essere sani, rispettosi della tutela delle ricchezze ambientali, serviti per regalare emozioni al palato, avendo in sé il seguito “del siamo quello che mangiamo” ovvero la nutraceutica.
Il pesce azzurro e le specie eccedentarie hanno nutrito generazioni di pescatori umili ed operosi. Ad oggi la consapevolezza medica delle qualità nutrizionali del grasso di questi pesci, ne determina interesse e potenzialità economica. Il gusto e le tante ricette possibili, sono raccontati dai piatti fantasiosi e complessi di chef oggi più tecnologici e preparati. Vederli interrogarsi sulle qualità nutrizionali e sugli outcome patologici, ci fa amare di più la piacevolezza del mangiare poco, bene e di qualità.
Il pesce azzurro, dicono gli addetti ai lavori ha una reddittualità pari ad un ventesimo rispetto al pescato di qualità. Stabilirne le quote di pesca ed affidarlo alla trasformazione gourmet, può far cogliere opportunità ed interesse per un’alimentazione sempre più naturalista.
I clienti della ristorazione nella realtà non si approcciano per carenze alimentari o nutrizionali e la cucina sempre migliorata da cuochi che progettano piatti emozionali e dai contenuti nutraceutici, renderà più vivaci le cene fra golosi e naturisti, per brindare in amicizia l’armistizio dei sensi con dell’ottimo vino.
Un menù ben fatto non riuscirà mai ad assolvere il ruolo di una terapia medica per chi ha già un problema, aiuterà di sicuro a riflettere sul giro vita, sulle quantità, sui grassi saturi e sulle sofisticazioni alimentari.
Guardare nel piatto, comprenderne il contenuto, i profumi e le qualità degli ingredienti, ci aiuterà ad apprezzare ad occhi chiusi, il risultato del lavoro di questi professionisti eredi naturali di nonne, zie, mogli e discenti in accademie culinarie, in cui la componete medica si inserisce sempre con maggiore impatto.
Il pesce azzurro e le sue specie meno note, uniscono il consenso dei presenti generando gusto, salute ed economia.
Nazionale Italiana Cuochi – selezione new entry 2017
In tarda mattinata continuano i lavori della federazione con le prove della Nazionale ed i test per valutare l’inserimento di aspiranti e candidati alla giubba del magico tricolore.
Il clima cambia, un silenzio da anfiteatro universitario cala sulle postazioni dei candidati, i colleghi e gli amici diventano, esaminatori, osservatori ed autori di quesiti insidiosi e formativi. Sulle qualità e talento di questi professionisti non ci sono dubbi, le qualità richieste per essere ammessi al club azzurro sono tecnica, cultura ed abilità risolutive in contesti competitivi, ovvero qualità da vincenti.
Divisi per categorie i coraggiosi chef si sottopongono di buon grado all’esame di accademia culinaria che li vedrà oggetto di selezione.
I piatti sono delle vere sculture, brillano nei colori ed affascinano lo sguardo, la loro presentazione di realizzazione tecnica stupisce per complessità ed abilità esecutive, con un solo unico obiettivo, realizzare il piatto Top.
Cibo Nostrum 2017 per le vie del centro di Taormina
Ora immaginate la bellezza panoramica di Taormina, circa quaranta cantine del’Etna e gli oltre cinquecento chef provenienti dalle regioni italiane e residenti all’estero, a cucinare una propria specialità, più sette laboratori affidati a specialisti per rapidi workshop di apprendimento face to face.
Lo spettacolo è assicurato, accorreranno oltre 20.000 persone per acquistare il desiderato braccialetto e pettorina, il cui ricavato verrà interamente devoluto allo studio e la cura del morbo di Parkinson.
L’associazione rinnova e prolunga dopo dieci mesi ancora la sua presenza ad Amatrice con l’unità mobile e le migliaia di pasti distribuiti e conditi anche con le lacrime emozionate del vice presidente Roberto Rosati e dei colleghi che hanno contribuito in modo consistente a superare quella emergenza.
Quanto buon cibo, quanto buon vino, quanta festa. L’emozione di partecipare alla sezione di un tonno di 217 kg, assaporare il baccalà alla livornese, il caciocavallo impiccato lucano, i cannoli siciliani, i cavatelli di ceci neri alla paparina delle murge, alici, sarde, mousse al vasetto calabri, bontà venete e campane nell’infinito della cucina italiana.
Alle 23 è tardi e la gente ancora degusta, mentre le foto, gli annunci e le premiazioni della Nazionale Italiana Cuochi rinnovano l’appuntamento al 2018.
Mercoledì 13 è il momento dei saluti, si raccolgono attrezzi e si chiudono le valigie ed il saluto finale si celebra con la cucina dei Cuochi con la Coppola ed il vino delle cantine Alta Mora e Cottanera , la proverbiale imbattibilie generosità siciliana è garantita.
La Delfina ha sangue Palermitano di seconda generazione e per me il personale piacere di ritornare ancora una volta in Sicilia, dove ho vissuto emozioni personali e successi professionali indimenticabili, tutto può accadere in questa terra vulcanica ed accogliente, ma non chiedete la precisione del tempo, perché qui si scandisce con i suoi ritmi e soluzioni, figli di cultura ed abitudini millenarie, per chi è abituato a godere ogni attimo della piacevolezza della vita.
Cibo Nostrum 2017, emozioni, professionalità e civiltà FIC.
Delfini Nostrum 🙂